Efficacia e sicurezza di Dupilumab negli adulti con asma persistente non-controllata nonostante l'uso di corticosteroidi a dosi medio-alte per via inalatoria più un beta-2 agonista a lunga durata d'azione
Dupilumab, un anticorpo monoclonale anti-recettore alfa della interleuchina-4 ( IL-4R alfa ), completamente umano, inibisce la segnalazione di interleuchina-4 e interleuchina-13, fattori chiave della infiammazione tipo-2-mediata.
Gli adulti con asma persistente non-controllata che ricevono corticosteroidi a dosi medio-alte per via inalatoria, più un beta-2 agonista a lunga durata d'azione richiedono ulteriori opzioni di trattamento come terapia aggiuntiva.
Uno studio ha valutato l'efficacia e la sicurezza di Dupilumab come terapia aggiuntiva nei pazienti con asma persistente non-controllata durante l’assunzione di corticosteroidi per via inalatoria a dosi medio-alte più un beta-2 agonista a lunga durata d'azione, indipendentemente dalla conta degli eosinofili al basale.
È stato effettuato uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, a gruppi paralleli, randomizzato, di fase 2b, in 174 Centri in 16 Paesi o regioni.
Sono stati ammessi a partecipare adulti ( età superiore a 18 anni ) con una diagnosi di asma da 12 mesi o più sulla base delle linee guida GINA 2009 ( Global Initiative for Asthma 2009 ) in trattamento con corticosteroidi per via inalatoria a dosi medio-alte più un beta-2 agonista a lunga durata d'azione ( LABA ).
I pazienti sono stati randomizzati a ricevere Dupilumab per via sottocutanea 200 o 300 mg ogni 2 settimane o ogni 4 settimane, oppure placebo, per un periodo di 24 settimane.
L'endpoint primario era il cambiamento dal basale alla settimana 12 del volume espiratorio forzato in 1 secondo ( FEV1 ) nei pazienti con conta basale degli eosinofili nel sangue di almeno 300 eosinofili per ml, valutata nella popolazione intention-to-treat.
I risultati di sicurezza sono stati valutati in tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose o una parte di una dose del farmaco in studio.
769 pazienti ( 158 nel gruppo placebo e 611 nel gruppo Dupilumab ) hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio.
Nel sottogruppo con almeno 300 eosinofili per mcl, i maggiori incrementi ( 200 mg ogni 2 settimane, P=0.0008; 300 mg ogni 2 settimane, P=0.0063 ) in FEV1, rispetto al placebo, sono stati osservati alla settimana 12 con dosi ogni 2 settimane nel gruppo 300 mg ( variazione media 0.39 l; differenza media 0.21; P=0.0063 ) e nel gruppo 200 mg ( variazione media 0.43 l; differenza media 0.26; P=0.0008 ) rispetto al placebo ( 0.18 l ).
Aumenti significativi simili sono stati osservati nella popolazione generale e nel sottogruppo con meno di 300 eosinofili per mcl ( popolazione complessiva: 200 mg ogni 2 settimane, P minore di 0.0001; 300 mg ogni 2 settimane, P minore di 0.0001; inferiore a 300 eosinofili per mcl: 200 mg ogni 2 settimane, P=0.0034; 300 mg ogni 2 settimane, P=0.0086 ) e sono stati mantenuti alla settimana 24.
Allo stesso modo, Dupilumab ogni 2 settimane ha prodotto le maggiori riduzioni dei tassi annualizzati di esacerbazione nella popolazione generale ( 70-70.5% ), nel sottogruppo con almeno 300 eosinofili per mcl ( 71.2-80.7% ) e nel sottogruppo con meno di 300 eosinofili per mcl ( 59.9-67.6% ).
Gli eventi avversi più comuni con Dupilumab, rispetto al placebo, sono stati infezione del tratto respiratorio superiore ( 33-41% vs 35% ) e reazioni al sito di iniezione ( 13-26% vs 13% ).
Dupilumab ha aumentato la funzione polmonare e ha ridotto gravi esacerbazioni in pazienti con asma persistente non-controllata a prescindere dalla conta degli eosinofili di base e ha mostrato un profilo di sicurezza favorevole, e, quindi, in aggiunta ai corticosteroidi per via inalatoria più terapia con beta-2 agonisti a lunga durata d'azione, potrebbe migliorare la vita dei pazienti con asma incontrollata e persistente, rispetto alla sola terapia standard. ( Xagena2016 )
Wenzel S et al, Lancet 2016; 388: 31-44
Pneumo2016 Farma2016
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